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Content text CORSO DI STORIA DELLA FILOSOFIA VOLUME III.pdf

1 CORSO DI STORIA DELLA FILOSOFIA PER I LICEI E PER GLI ADULTI CHE DESIDERANO CONOSCERLA: DALLA FILOSOFIA ANTICA A QUELLA CONTEMPORANEA. A cura di Francesco Lorenzoni Anno di stesura: 2012 VOLUME TERZO DALLA FILOSOFIA DEL ROMANTICISMO ALLA FILOSOFIA DEL PRIMO NOVECENTO INTRODUZIONE. Ho osservato che, in merito al pensiero di ciascun filosofo, l'esposizione di un manuale è chiara in alcuni tratti mentre, a causa di un linguaggio troppo tecnico o poiché sono saltati taluni passaggi logico-descrittivi, diventa per i principianti poco comprensibile in altri aspetti, i quali tuttavia, a loro volta, sono esposti più chiaramente in un ulteriore manuale. Questo corso è stato ricavato dai più accreditati manuali scolastici di storia della filosofia, tra cui quelli di Nicola Abbagnano e Giovanni Fornero; Giovanni Reale e Dario Antiseri; Enrico Berti; Sergio Moravia; L.Tornatore, G. Polizzi, E. Ruffaldi; V. e A. Perrone, G. Ferretti, C. Ciancio; G. Fornero e S. Tassinari; F. Adorno, T. Gregory , V. Verra; ecc. Pertanto, nell'obiettivo di pervenire alla maggior chiarezza possibile, pur senza banalizzare, nell'illustrazione del pensiero di ciascun filosofo o tema filosofico, ho operato una cernita fra tutti i manuali presi in considerazione, estraendo i tratti espositivi più chiari ora da un manuale ora da un altro, talvolta riportando pari pari intere frasi e talaltra, frequentemente, cambiando e semplificando a mia volta il testo, rielaborando e collegando quindi il tutto secondo un criterio logico-consecutivo. Per contro ho riservato, per economia di scrittura, solo brevi cenni alla biografia dei vari filosofi, poiché rinvenibile in qualsiasi manuale senza particolari difficoltà di comprensione. Parimenti, non mi sono inoltrato in analisi tecnico-erudite, di tipo specialistico, non necessarie ad una comprensione comunque idonea dei filosofi ed
2 argomenti filosofici di volta in volta illustrati. Peraltro, e con valore facoltativo per il lettore, ho trascritto in corsivo una serie di argomentazioni integrative, se qualcuno avesse eventualmente intenzione di prendere conoscenza anche di esse. Sono convinto che la chiarezza espositiva è il sistema migliore per attirare gli studenti allo studio della filosofia, come anche coloro che, ormai adulti, intendano accostarsi ad essa per la prima volta ovvero rispolverare le conoscenze filosofiche apprese a scuola. Dalla comprensibilità espositiva può nascere inoltre il piacere e il gusto stesso per la filosofia ed il desiderio di personali ulteriori approfondimenti. Ciò sarebbe il risultato più lusinghiero derivante da questa mia fatica, dedicata a tutti coloro che abbiano occasione e voglia di approfittarne, essendomi preoccupato di inserire il presente corso nella rete Web. Dell'importanza di una chiara narrazione ho fatto personale esperienza per via di lezioni di filosofia che ho avuto modo di impartire a giovani studenti, con risultati, mi sia consentito dire, più che soddisfacenti. Francesco Lorenzoni
3 IL ROMANTICISMO. I caratteri generali del Romanticismo. Il Romanticismo è un vasto movimento storico-culturale, sorto negli ultimi anni del Settecento in Germania e che si diffonde in tutta Europa nei primi decenni dell'Ottocento fino alla metà del secolo. Il movimento romantico coinvolge vari ambiti della cultura, dalla letteratura alle arti oltre che la filosofia. Valorizza temi diversi e, secondo gli esponenti, anche divergenti, come ad esempio quelli del primato dell'individuo o della società, dell'esaltazione del passato o dell'attesa di un futuro di speranza, del sentimentalismo e dell'evasione nel fantastico o del razionalismo idealistico, del titanismo (degli ardimenti eroici) o del vittimismo. Nondimeno è possibile rintracciare i tratti di fondo, o quanto meno le principali tendenze, che caratterizzano il Romanticismo nel suo complesso. Il termine "Romanticismo" faceva inizialmente riferimento al romanzo cavalleresco, ricco di avventure, di amori e di sentimenti. Storicamente sorge in Germania, nel cosiddetto "Circolo di Jena", con Von Schlegel e Novalis, e quindi si diffonde nell'intera Germania, avendo quali suoi maggiori esponenti Schleiermarcher, Hoelderlin, Schiller e Goethe. Si sviluppa quindi nel resto d'Europa. Per quanto concerne l'Italia si possono citare Leopardi e Manzoni. Trova il suo ambiente di origine nel movimento artistico-letterario dello "Sturm und Drang" (Tempesta e Impeto), che esalta la forza disordinata dei sentimenti ed il primato tempestoso ed impetuoso delle passioni. In seguito, specie con Schiller e Goethe, il Romanticismo assume toni neoclassici, più misurati ed equilibrati, riconoscendo il ruolo anche della ragione nella comprensione di ciò che ragione non è, ossia il sentimento, l'arte e la natura. All'Illuminismo, con il suo laicismo e materialismo, imputa in particolare la responsabilità degli eccessi e crudeltà della rivoluzione francese e dell'opprimente dominazione napoleonica. In tal modo però, pur senza averne l'intenzione, il Romanticismo ha contribuito a fornire giustificazione ideologica e culturale alla restaurazione delle antiche monarchie in Europa. Ma per altro verso ha contribuito allo sviluppo del pensiero liberale e alla nascita dell'idea di nazione, che ha sostenuto la riscossa patriottica dell'Ottocento. Le tendenze generali del Romanticismo sono le seguenti: 1. La critica e contestazione del razionalismo illuministico, sia nella versione empirico-scientifica che critico-kantiana, considerato astratto ed incapace di superare i limiti della ragione formale per penetrare nella profonda essenza delle cose e della natura, non più concepita meccanicamente e deterministicamente, ma come organismo vivente e finalisticamente ispirato
4 da un'entità superiore, immanente o trascendente. Vi è un ritorno ad una visione qualitativa anziché quantitativa della natura, verso cui sorgono nuovi sentimenti di fascino ed attrazione, con un recupero della filosofia di Spinoza. 2. Il primato del sentimento sulla fredda ragione e sull'intellettualismo. 3. La rivalutazione dell'arte e della religione, in senso panteistico o teistico (trascendente), che vengono considerate manifestazioni del pensiero, dello spirito dell'umanità, capaci di cogliere, grazie al sentimento del bello e alla fede, il senso profondo delle cose e del mondo. Si alimenta una sensibilità spiritualistica che mette in rapporto di unione l'uomo con la totalità della natura e del soprasensibile, in contrapposizione ai rigidi e meccanici schemi concettuali dell'intelletto. L'arte non è più concepita come imitazione o come armonia e misura, ma come creatività spontanea ed infinita, sempre libera da schemi precostituiti (anticlassicismo). La religione tradizionale viene criticata perché non riesce a cogliere il Tutto nelle parti, l'Assoluto nel relativo, l'incondizionato nel contingente, l'infinito nel finito, Dio nel mondo. Ad una concezione trascendente della religione viene per lo più preferita una concezione immanente (Dio è dentro il mondo, è lo spirito assoluto nel mondo). 4. Il senso e la brama dell'infinito, contro la filosofia del finito di Kant. La realtà non è schematicamente considerata nelle sue parti componenti ma nella sua totalità organica, in continuo illimitato sviluppo e in continua tensione (slancio) verso l'infinito pur senza mai raggiungerlo. L'uomo romantico vive in uno stato di irrequietezza e di aspirazione struggente, lacerato tra il desiderio di raggiungere una perfezione che si rivela irrealizzabile (l'ebbrezza dell'infinito) e l'insoddisfazione verso tutti i limiti dell'esistenza. Mentre tutti i romantici concordano sul ruolo primario della tensione all'infinito, divergono invece per il diverso modo di intendere l'infinito stesso e di concepirne i rapporti con il finito (con l'uomo, con la natura, con la storia, ecc.). Il modello più seguito è quello panteistico, cioè quello della coincidenza tra infinito e finito, quello che concepisce il finito come la realizzazione vivente (nel mondo e nella storia) dell'infinito, sia esso inteso come panteismo naturalistico (Spinoza, Goethe, Schelling), che identifica l'infinito col ciclo eterno della natura, oppure sia esso inteso come panteismo idealistico, che identifica l'infinito con lo spirito dell'umanità, che nella natura e nella storia si realizza. Minoritario ma presente è anche il modello trascendente, per cui l'infinito rimane distinto e al di sopra del finito, pur intervenendo in esso attraverso la Provvidenza divina. 5. L'ironia e il titanismo (dai "Titani", i mitici giganti della leggenda). La frustrazione e delusione per l'irrealizzabilità dell'aspirazione all'infinito e alla perfezione si risolve talora nell'ironia, che prende atto dei limiti dell'esistenza e che amaramente ironizza sull'ebbrezza dell'uomo verso l'infinità assoluta; oppure si risolve nel titanismo, cioè in quell'atteggiamento eroico di sfida e di

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